Piede diabetico: i sintomi classici

Nell’articolo precedente abbiamo visto che cosa è il piede diabetico e quali sono i molteplici aspetti della malattia, tutti correlati tra loro. Ora scendiamo più nel dettaglio, per descrivere i sintomi classici del piede diabetico e i segnali di allarme.

SINTOMI E DANNI ORTOPEDICI

Il diabete ispessisce le cartilagini, i tendini e i legamenti. Che diventano più rigidi. I movimenti del piede e delle dita sono quindi più difficoltosi e il piede stesso tende ad inarcarsi, deformandosi. La postura peggiora, perché l’appoggio al suolo è precario e traballante. A questo punto diventano probabili danni anatomici alla porzione anteriore del piede (le “teste metatarsali”), che innescano una atrofia muscolare. Il paziente comincia a rinunciare a camminare, anche perché ha una sensazione di perdita di forza nella gamba. 

SINTOMI E DANNI NEUROLOGICI

Alla origine di questa situazione c’è quella che noi chiamiamo “neuropatia diabetica”.  

Il diabete compromette l’irrorazione periferica (microcircolo) e quindi riduce l’apporto di sangue alle terminazioni nervose (micro-angiopatia). Di conseguenza è alterata anche la trasmissione degli impulsi elettrici lungo i nervi. Perdono così di intensità gli stimoli termici (percezione del caldo e del freddo), quelli tattili (la sensazione del tatto sulla pelle) e quelli dolorifici (la percezione del dolore). Che cosa succede al piede? Il piede diabetico non ha più sensibilità. Nei casi più gravi il danno neurologico è tale che il paziente ha problemi anche a cogliere la propria posizione quando è in piedi. Perciò è facile, senza neppure accorgersene, “frizionare” la cute fragile con delle calzature non adatte provocandosi traumi e lesioni cutanee, che poi faticano a guarire. 

La neuropatia diabetica è una costante del piede diabetico. Ma distinguiamo tra due condizioni. Il “piede diabetico neuropatico”: i nervi non trasmettono più al cervello lo stimolo tattile. E. Il “piede diabetico neuroischemico”: il piede soffre di una insufficienza arteriosa e perde sensibilità perché non riceve abbastanza sangue. 

SINTOMI E DANNI VASCOLARI E CUTANEI

Ecco perché parliamo di “arteriopatia diabetica”.  Il diabete rovina le pareti dei vasi arteriosi portando il paziente in una condizione di insufficienza arteriosa in alcuni distretti del corpo, tipicamente localizzata alle arterie della gamba. Il risultato è una scarsa ossigenazione dei tessuti.

Ed è questa la premessa dei danni cutanei, che sono interdipendenti da quelli vascolari. La pelle si disidrata, è più sottile e fragile e quindi esposta alla possibilità di sviluppare ulcere (soprattutto a livello plantare, ossia sotto il piede) e abrasioni. Come abbiamo visto, anche l’architettura ossea del piede cambia con la caduta delle teste metatarsali, favorendo così appoggi errati e formazione di lesioni da decubito. 

Anche i calli e le vesciche possono diventare piaghe, perché la pelle non ha le risorse veicolate dal flusso sanguigno per riparare i danni che, altrimenti, sarebbero normale amministrazione.  Le ulcere diabetiche si aprono nei tessuti ischemico (non irrorati) infettandosi in conseguenza di una risposta alterata del sistema immunitario e per la presenza di zucchero nei tessuti, che favorisce la proliferazione di batteri molto pericolosi. Raggiunti i tendini, le capsule favoriscono l’osteomielite, cioè ad una infezione che intacca l’osso. Sfortunatamente, le ossa affette da osteomielite non guariscono come gli altri tessuti del corpo: il trattamento di scelta è quindi la rimozione dell’infezione mediante amputazione.  Per tutti questi motivi il diabete è, ancora oggi, purtroppo, una delle prime cause di amputazione in Italia. 

DEFORMAZIONI OSSEE DEL PIEDE

La combinazione di tutti questi fattori è la causa primaria delle deformazioni del piede diabetico. Il cattivo appoggio e le disfunzioni ai tendini fanno sì che le dita tendano a piegarsi (le tipiche dita a en griffe, o ad artiglio di grifone). È chiaramente visibile il nesso tra le diverse componenti del camminare: la componente neuro-motoria e quella morfo-funzionale (anatomia del piede). 

Nel prossimo articolo ti spiegherò come intervento su queste patologie. 

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